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Quel live di Battiato all’ombra della luce

di Federico Traversa Arrivai ad Alassio comodo, un’oretta prima del concerto. Con mia moglie Daria – incinta di quello che circa sei mesi dopo sarebbe diventato Leonardo, per tutti “little

Giorni Tossici: Da Sanpa a Christiane F, da Fabio Cantelli a Nikki Sixx, la cultura dell’eroina è tornata di moda?

Di Federico Traversa Pare che nel 2021 l’eroina sia tornata di gran moda, perlomeno in tv o negli scaffali delle librerie. E lo ha fatto con una serie di proposte

L’Inter, i 30 mila in piazza e il saggio nella grotta: Pazza Italia, amala…

di Federico Traversa Da quando è iniziata questa pandemia, siamo stati chiamati a gestire la nostra libertà passando attraverso la maglia stretta delle restrizioni e utilizzando la bussola del buon

CANNAPLASTICA E NON SOLO: LA RIVOLUZIONE GREEN ARRIVA A TORINO

Non facciamo in tempo a scongiurare una disgrazia che ne incombe un’altra. Tempi duri nell’Italietta targata 2-0-1-9. Mentre con un colpo di coda rispettabile e apprezzato il Sindaco di Torino e il Presidente della Regione Piemonte impediscono all’editore fascistello a caccia di notorietà di esporre al Salone del Libro, ecco il Ministro degli Interni focalizzare il suo odio sulla canapa light, i grow shop e tutto l’indotto legato alla cannabis legale. Al solito lui, da immenso statista, va in controtendenza anche rispetto al suo sodale Trump che, a dispetto di qualche slogan pre elettorale, a toccare un mercato così florido non ci pensa nemmeno. Eh sì, perché i reazionari Stati Uniti, su questo argomento, sono anni luce avanti a noi: l’hanno legalizzata da qualche tempo, e non solo in versione light, con più di un beneficio: vari Stati fatturano tantissimi soldi grazie alle tasse e, udite udite, il consumo di cannabis fra i giovani compresi fra i 12 e i 17 anni è sceso dello 0,42%.

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Fascisti al Salone del Libro? Business is business

Allora amici, capisco l’indignazione, capisco che in un momento storico così ricolmo di ignoranza si abbia voglia di ribellarsi e scendere in piazza. Sono d’accordo, ci mancherebbe. Come diceva Don Gallo l’essere antifascisti non è un optional! Rispetto quindi Zerocalcare che ha scelto di non presentarsi al Salone del libro così come rispetto la Murgia che invece ha scelto di esserci. Sento il dovere, tuttavia, per chiarezza e amore della verità, di spiegare ai non addetti ai lavori (gli addetti ai lavori anche se fanno finta di niente certe cose le sanno fin troppo bene) che quello che sta succedendo a Torino con la questione della casa editrice Altaforte sfiora il paradossale. E lo dico con cognizione di causa, visto che con Chinaski Edizioni, la casa editrice che dirigo da 15 anni,ci siamo fatti 8 Saloni di Torino di fila (non ci andiamo più per scelta dal 2013), più la Fiera del Libro di Roma e un sacco di altre manifestazioni del genere. Ebbene, in questi contesti le case editrici di estrema destra, per non dire fasciste, ci sono sempre state e nessuno ha mai proferito mezza parola. Eppure non esponevano dentro una grotta ma in mezzo agli altri. Ne ricordo una che faceva quasi apologia del fascismo; perdonatemi ma ho rimosso il nome e non ho voglia di sforzare la memoria per così poco.

Quindi, siccome non credo di averla vista solo io, perche se ne parla solo quest’anno? Amici editori e scrittori che ora vi stracciate le vesti non credo ve ne siate accorti solo ora. O invece sì?

La verità è che il problema abita da un’altra parte, e cioè nella grassa ignoranza in cui annaspa questa nostra povera Italia targata 2019, una polveriera in cui si combatte a forza di urla, spintoni e slogan da stadio. Un ambiente malsano e putrido dove il virus del fascismo può proliferare indisturbato.

Ma l’editore che si riempie la bocca dicendosi orgogliosamente fascista non è nato oggi, era lì anche ieri. Ha solo pubblicato un libro-intervista su quella sottospecie di politico che si atteggia a ducetto. Tutto qui. E parliamo di gente che su odio, algoritmi e ‘purché se ne parli’ ha costruito la propria fortezza.

Ma, e anche qui voglio essere chiaro, a quelli del Salone di ciò che pubblichi importa meno di zero. Agli organizzatori della tua proposta letteraria non frega niente, basta che paghi lo stand puoi far entrare tutti i libri che ti pare. Non c’è selezione all’ingresso come in discoteca e puoi entrare senza cravatta. Si tratta solo e unicamente di una manifestazione commerciale, un grande business per la città di Torino, la Regione Piemonte e qualche editore abbastanza grosso da… mi fermo qui.

E per tutti gli altri? Salvo rare eccezioni un mezzo bagno di sangue economico ma una bella vetrina e un ottimo modo per ampliare i propri contatti. Fine. L’idealismo, la poesia, i valori, andateveli a cercare pure da un’altra parte.

Quindi, devo constatare con tristezza, che si sta facendo tanto rumore per una cosa che esiste da anni all’interno del cuore di una manifestazione che non ha più cuore di un centro commerciale.

Comunque, visti i tempi, è bene protestare e ricordare ai ragazzi che essere fascisti è un insulto alla propria intelligenza. Però occhio che ciò che si demonizza troppo poi agli occhi dei giovani diventa affascinante. Che gran casino.

Ah, e comunque noi al Salone non ci andiamo neanche quest’anno…

Ciao guagliù

Federico Traversa

In libreria nuova edizione di “Boom – Viaggio nella Meditazione Trascendentale” di Federico Traversa!

Fra Beatles, David Lynch, fisica quantistica e mantra segreti un viaggio per comprendere cos’è la Meditazione Trascendentale, una delle pratiche più discusse e affascinanti dell’ultimo secolo. 
Con un intervento esclusivo di David Lynch.

Twin Peaks The Return: Impossibile comprendere Lynch senza avvicinarsi alla conoscenza vedica

Federico Traversa, autore di Boom-Viaggio nella Meditazione Trascendentale commenta il finale della terza stagione di Twin Peaks

Ho aspettato che questa attesissima terza stagione di Twin Peaks si concludesse per parlarne pubblicamente, nonostante in tanti mi abbiano chiesto un’opinione. E comunque, il fatto che qualche anno fa abbia avuto il piacere di ospitare Mr Lynch nel mio libro sulla meditazione trascendentale non mi ha dato poi sto gran vantaggio. Tra l’altro, proprio mentre negli States stava andando in onda lo scottante finale, il buon David era, per nulla preoccupato, in quel di Miami per un incontro di MT a cui partecipava anche il mio insegnante. Ma lui è così, pura beatitudine, a discapito degli incubi che racconta nei suoi film.

E proprio di un lungo sogno, a tratti tinteggiato nell’incubo, che parrebbe nutrirsi questa incredibile terza stagione di Twin Peaks.

Ma partiamo da un presupposto senza il quale credo sia impossibile avvicinarsi all’opera del regista dai capelli argentati: è impossibile comprendere Lynch senza avvicinarsi un minimo a quella conoscenza vedica che sta alla base della Meditazione Trascendentale.

Secondo gli antichi e saggi rishi vedici la creazione è avvenuta quando un campo infinito e non manifesto, piatto, unito e ricco di energia potenziale ha cominciato a prendere coscienza di sé stesso e a conoscersi. E in questo processo si è diviso in tre. È diventato cioè l’oggetto della conoscenza, il soggetto della  conoscenza e il processo con cui si attua quella conoscenza. In fisica questo processo viene chiamato ‘rottura della simmetria del campo unificato’.

Da lì il campo unificato (Brahma/Dio) inizia a moltiplicarsi, manifestandosi in tutta la creazione. Come il seme di un albero che se lo apri è vuoto ma dentro c’è tutta la conoscenza dell’albero. Come il bing bang, anche quello era un seme che però conteneva tutto quello che esiste adesso.

Quello che i Veda sostenevano, alla fine, è la stessa cosa che dicono i fisici contemporanei e ciò ha dell’incredibile.

In questo processo noi cosa siamo? Semplicemente sogni. Un gioco dell’assoluto (Brahma), che sognando si manifesta attraverso di noi e altre forme di vita per conoscere sé stesso. E poi, sempre attraverso di noi, ripiega su di sé, ed ecco che noi torniamo all’assoluto.

Ed è questo, a mio modo di vedere, ciò che accade all’agente Cooper, o forse a Lynch stesso; lui nella serie è un piccolo Brahma che sognando sperimenta (crea) varie visioni di se stesso per conoscere e comprendere tanto i suoi tesori quanto le proprie miserie. E allora è un cinico killer posseduto in cerca di potere (Bad Dale) ma anche un paladino di giustizia che dispensa amore (buon Dale), una giovane maltrattata dalla vita (Laura), e via con tutti i personaggi della serie che sono creazioni di un unico sognatore.

Ora, le creazioni dell’assoluto, come sappiamo, non sono completamente buone anche se conoscono il bene assoluto (La Loggia Bianca/il Fireman) e non sono completamente malvagie anche se conoscono il male assoluto (La Loggia Nera, Bob, Judy). Esse si muovono fra questi due estremi in una perenne lotta che vede alternarsi i vincitori nelle varie battaglie ma non prevede un affermazione definitiva nella guerra. Perché quando il sognatore si sveglia è UNO, non più il molteplice.

Quando Cooper apparentemente si desta nell’episodio 18, infatti, non è più neanche lui ma Richard, un uomo abbandonato dalla propria fidanzata (Linda non più Diane) che cerca di alimentare la sua voglia di rivincita verso il male (la perdita dell’amore) salvando una ragazza in difficoltà (la signorina Page/Laura che non è più Laura). Ma attenzione, probabilmente questo è ancora un sogno, l’ennesimo gioco del sognatore, solo su un piano differente. È proprio l’urlo della Laura non più Laura a svelarci che siamo ancora in piena fase onirica, intrappolati in sogni che generano altri sogni mentre la battaglia bene/male prosegue all’infinito.

Alla fine cosa abbiamo visto?

È tutto finto?

È tutto un sogno?

Sì e no.

Sì se accettiamo che anche noi stessi lo siamo e pensiamo che tutto quello al di fuori dalla portata grossolana della materia non debba esistere.

No se invece pensiamo al sogno come a una vibrazione dell’assoluto (il sognatore) su frequenze diverse. E realizziamo che sul piano relativo quel sogno che viviamo è la nostra realtà.

Per questo e mille altri motivi Twin Peaks The Return è un capolavoro assoluto, addirittura superiore al suo predecessore. È metafisica, è surrealismo, è misticismo è arte che risplende osservandosi.

È una storia che si apre a più livelli di comprensione, che muta a seconda di chi la guarda. Un’esperienza influenzata tanto dal soggetto quanto dall’oggetto dell’esperienza stessa, esattamente come la particelle/onda nella fisica quantistica. Lynch riesce nel miracolo di farti vedere e capire quello che al momento il tuo grado di consapevolezza è in grado di comprendere. Ne più né meno.

Come nella prima stagione quando la spiegazione grossolana di un padre che violenta e poi uccide la propria figlia per paura reggeva. Esattamente come reggeva una spiegazione che coinvolgeva vari eventi ‘altri’ che non escludevano la prima spiegazione ma la allargavano coinvolgendo prospettive più ampie.

E nel eseguire questo bellissimo esercizio di comprensione, Lynch gioca con stili di regia differenti, ambientazioni ora sature ora rarefatte che oscillano fra richiami sixties teneri e sognanti, road movie metropolitani, roghi di redneck in camicia di flanella, eleganti uomini in nero, reginette della scuola o vecchi saggi seduti in riva al fiume.

E in questo sogno tinteggiato dai mille colori si alza e urla un unico monito: forzare le leggi naturali porta sempre delle conseguenze. Karma direbbero in India. E infatti in questo sogno liquido dalle mille interpretazioni solo un episodio esula da tutto il resto. Il numero 8 (e anche qui ci sarebbe da parlare). David lo gira in bianco e nero come fosse un mini film separato dal resto. E  racconta, con piglio sapiente, come il male nel mondo si liberi quando l’uomo (il sognato) vuole sostituirsi alla legge di natura (il sognatore).

Un monito che, tra l’altro, è il primo consiglio fornito a chi si avvicina alla pratica della Meditazione Trascendentale.

 

 

 

 

 

Rock is dead alla Feltrinelli di Genova

Rock is dead è il nuovo progetto firmato Federico Traversa aka F.T. Sandman ed Episch Porzioni. Un libro e un programma radiofonico di successo in onda su Radio Popolare. Gli autori lo presenteranno mercoledì 24 maggio alle ore 18 alla Feltrinelli di Genova, in via Ceccardi.

Sulla Strada con Don Gallo presentazione alla Casa della Resistenza

Giovedì 27 aprile alle ore 17:30 presso la Casa della Resistenza (via Pastorino 8 Genova Bolzaneto) verrà presentato il libro “Sulla Strada con Don Gallo”.
Interverranno l’autore, l’Assessore alla Scuola Pino Boero e la Presidente Municipio Val Polcevera Iole Murruni.

#rockisdead il programma radiofonico tratto dall’omonimo libro edito da Chinaski Edizioni in onda su radio Popolare

#rockisdead è il programma radiofonico tratto dall’omonimo libro edito da Chinaski Edizioni in libreria dal 15 maggio.
Acoltalo a questo link.
http://www.radiopopolare.it/trasmissione/rockisdead/

Conducono F.T. Sandman ed Episch Porzioni

Ogni puntata si propone di raccontare, con dovizia di particolari inediti, la vita e la morte di alcuni fra i personaggi più strani e trasgressivi del mondo della musica. L’aspetto innovativo del progetto è che i soliti noti, cioè le rockstar ormai leggendarie e immancabili, verranno alternate a musicisti meno conosciuti al grande pubblico e più di nicchia, ma meritevoli di essere raccontati in quanto protagonisti di esistenze memorabili o di scomparse altamente suggestive.

Alcuni degli artisti trattati:

Chet Baker: Un fatale volo dal secondo piano per il re del cool jazz

Jeff Buckley: Un genio risucchiato dalle acque del Missisipi

Sam Cooke: Il principe del soul accoltellato in un albergo ad ore

Dimebag Darrel: Colpi d’arma da fuoco durante un concerto per il chitarrista dei Pantera

Euronymous: Satanismo e omicidi nel metal norvegese

Marvin Gaye: Freddato da un diabolico padre il singer dalla voce di miele

Michael Hutchence: Un’esperienza di soffocamento auto-erotico finite in tragedia

Victor Jara: Trucidato dalle milizie di Pinochet il Bob Dylan cileno.

Robert Johnson: il bluesman che vendetta l’anima al diavolo

Jim Morrison: La misteriosa morte del re lucertola

Nico: La valchiria dei Velvet Underground, una caduta tragica fra sesso ed eroina

Gram Parsons: Bruciato nel deserto per liberare il suo spirito

Jaco Pastorius: Il Maradona del basso e una rissa finite male

Elvis Presley: La tragica fine del re del rock

Randy Rhoads: Un volo finito in tragedia per il geniale chitarrista di Ozzy Osbourne

Eliott Smith: Un suicidio mai chiarito

Layne Staley: La solitudine dell’ugola cartavetrata del grunge

Sid Vicious: La parabola near del bassista dei Sex Pistols

Dennis Wilson: Inghiottito dal mare il batterista dei Beach Boys

E MOLTI ALTRI ANCORA…

Condotto da Federico Traversa aka F.T. Sandman in collaborazione con Episch Porzioni

In onda ogni domenica dalle 14:00 alle 14:30

è uscita l’edizione economica di Sulla Strada con Don Gallo (libro+dvd)

Torna in libreria da giovedì 23 marzo, in edizione economica, con una nuova copertina e una rinnovata veste grafica, Sulla Strada con Don Gallo, il libro (con il dvd) di Federico Traversa pubblicato dalla casa editrice genovese Chinaski Edizioni (128 pagine, 13 euro), che racconta l’esperienza vissuta dall’autore accanto al prete da marciapiede, scomparso nel maggio di quattro anni fa.
Un racconto di prima mano dei sette anni di viaggio lungo l’Italia fatto da Traversa insieme a don Andrea, fra i primi a tendere la mano all’autore quando ancora lavorava in nero per 600 Euro al mese. La storia di un’amicizia speciale, nata su suggerimento di Manu Chao, e che prima di questo libro ha portato alla nascita di altri due volumi di successo.
Sulla Strada con Don Gallo, però, a differenza dei suoi predecessori, è un racconto molto più intimo e per forza di cose molto più profondo del sacerdote genovese: una storia fatta di tante voci, come tanti sono stati i personaggi famosi e gli amici che hanno accompagnato il Gallo e Federico in questo giro d’Italia lungo sette anni, fatto di presentazioni, incontri e battaglie.
E così, fra le pagine del libro, compaiono non solo artisti e personalità del calibro di Moni Ovadia, Roy Paci, Dario Fo, Beppe Grillo e Vittorio Sgarbi, ma c’è spazio anche per una galleria di persone normali ma allo stesso tempo assai speciali, come autisti buddhisti, funzionari della digos che partecipano alle presentazioni e ragazzi cosiddetti ultimi, alla ricerca di un riscatto sociale.
Insieme al libro c’è anche il dvd intitolato In Viaggio Con Don Gallo, un docufilm realizzato grazie a un’accuratissima selezione di immagini tratte da comizi, viaggi, interviste, incontri pubblici e privati del sacerdote genovese. Un ritratto vivo e di grande impatto, arricchito dagli interventi e dai contributi di Roy Paci, Piero Pelù, Moni Ovadia, Dario Fo e di tanti amici che nel tempo hanno camminato con il Don. Il dvd contiene anche il video della canzone inedita scritta e interpretata da Manu Chao e Tonino Carotone per gli ottant’anni del sacerdote.

Federico Traversa (Genova, 1975), partito dalla periferia di Genova con una storia difficile alle spalle, è riuscito in pochi anni a collaborare e scrivere libri di successo con molti rappresentanti noti della controcultura italiana, senza tralasciare mai, però, le tematiche a lui care legate a chi vive ai margini e non ha voce per poter far valere i propri diritti.
Ha esordito nel 2004 con il romanzo Il Contorno del Camaleonte, ma fra i suoi libri ricordiamo anche Il Maestro dell’Ora Brava (con il musicista basco Tonino Carotone), Io Cammino con Gli Ultimi (con don Andrea Gallo), E Io Continuo a Camminare con Gli Ultimi (ancora con don Andrea Gallo), e Boom Viaggio Nella Meditazione Trascendentale (con la collaborazione di David Lynch).